La mia esperienza di volontariato in Botswana
A Giugno 2024 ho trascorso due settimane nel villaggio Matsaudi in Botswana, in una famiglia che mi ha accolto a braccia aperte e mi ha trattato come parte integrante della vita del villaggio e della famiglia, che poco discosta da quella a cui noi siamo abituati nonostante fossimo in un continente completamente diverso.
Le mie giornate erano suddivise in mattina e pomeriggio. La mattina la sveglia era presto per andare a giocare con i bambini presso il playgroup del villaggio, dove insegnavamo ai bambini più piccoli l’integrazione, la condivisione e la preparazione a quella che sarà la loro esperienza a scuola. Il pomeriggio eravamo tutti a casa, e ci adoperavamo nelle faccende da fare intorno casa, andavamo a prendere l’acqua alla fonte più vicina ed era un momento di riposo fino a quando non arrivava la mia parte preferita della giornata: cena con fuoco sotto le stelle e tutto diventava perfetto. La famiglia Leitseng mi ha accolto a braccia aperte, e così hanno fatto tutte le altre persone del villaggio. Non mi hanno mai fatto mancare niente, e allo stesso modo non è mai mancato un secondo di confronto e di curiosità rispetto a quando le nostre vite siano così diverse eppure in qualche modo così simili.
La mia famiglia, le persone del villaggio, i bambini al playgroup mi hanno insegnato a guardare la vita sotto un altro punto di vista e che non tutte le cose e non tutte le comodità che noi abbiamo, sono spesso così scontate. L’associazione che mi ha accolto, la SAVE Wildlife Foundation, che ringrazio infinitamente, mi ha insegnato la parola d’ordine “appreciate” perché ogni esperienza che facevamo ed ogni cosa che mi facevano vedere era volta ad apprezzare, e capire meglio, la simbiosi che c’è tra natura e uomo, ed ogni iniziativa che hanno attiva in Botswana è volta al miglioramento ed alla conservazione degli animali e della vita nel villaggio.
Una volta tornata in Italia, ti senti dentro un bagaglio culturale immenso difficile da spiegare a chi non l’ha provato sulla propria pelle, che ti fa vedere ogni cosa, anche la più banale, in modo completamente diverso rispetto a quando sei partita. Questa volta sono tornata letteralmente con il bagaglio più vuoto, ma il mio cuore, e la mia vista, si sono aperti e si sono riempiti in maniera esponenziale. Ringrazio il Botswana, uno stato bellissimo da vedere, per ogni minima cosa che mi ha fatto apprezzare e che mi ha fatto vedere durante le mie due settimane di permanenza.
Consiglio vivamente a chi vuole fare un’esperienza di volontariato in Botswana di non fermarsi solo nei resort di lusso dove l’erba tutt’intorno è verde, ma di esplorare i piccoli villaggi, dove le comunità hanno fame di turisti perché è solo grazie a questi che possono finanziare e portare avanti tutti i loro progetti di “appreciation” e di miglioramento della vita nei villaggi
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