Il mio progetto di volontariato in Belgio si è svolto A Bruxelles. Qui ho avuto l’opportunità di partecipare alla ristrutturazione ed efficientamento energetico di Rue du Croissant 163 gestito dall’associazione culturale Les Compagnons de Chevlipont. L’associazione accoglie uno spazio di oltre 1000 metri quadrati in cui sono dislocati un teatro, sale conferenze, un bar e una cucina.
Durante il mio volontariato in Belgio ho lavorato con Paul, proprietario dell’associazione che da anni, attraverso le attività svolte, si fa portavoce di valori come inclusione, uguaglianza, libertà e pace. Insieme abbiamo partecipato alla progettazione e costruzione di un soppalco, una scala in legno e l’isolamento dei muri attraverso il recupero di materiali.
Siamo andati a comprare il materiale in grandi magazzini, e giorno dopo giorno, tra una prova e l’altra, abbiamo aggiunto un nuovo pezzetto ai nostri sogni. Nel frattempo Paul mi ha fatto conoscere associazioni di urbanistica collettiva che attraverso processi partecipativi collaborano giorno dopo giorno alla costruzione di spazi pubblici.
Ho passato un mese tra trapani, assi di legno, isolanti e tanti chiodi. Ho imparato come costruire, verificare e aggiustare i propri errori ma anche cose più importanti come l’importanza della partecipazione, l’impegno verso il prossimo e la speranza continua di un mondo più giusto e solidale. Posti come Rue du Croissant 163 sono il chiaro esempio delle necessità sempre più forti della società dei giorni nostri. Abbiamo bisogni di luoghi che accolgono l’inclusività sociale, la libertà personale e l’espressione creativa dell’individuo.
Abbiamo bisogno di luoghi in cui possiamo riconoscerci, sentirci protetti e liberi. Se mai vi troverete a Bruxelles, in una delle sue giornate fredde e uggiose, fermatevi qui e scambiate due chiacchere con Paul; lasciate che le poche parole che ho scritto risuonino in ciò che vedete.
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